Da artista incompreso a genio indiscusso della Moda.
Gianni Versace muove i suoi primi passi nel mondo della moda da ragazzo, quando , abbandonata la scuola, passava le sue giornate nella sartoria di famiglia a Reggio Calabria, per lui luogo fondamentale nel quale iniziò a leggere l’ Iliade e l’ Odissea e iniziando a respirare l’aria della Magna Grecia che ispirò in futuro lo stile dei suoi abiti.
Nel 1972 si trasferisce a Milano, dove inizia a collaborare con Genny e altre importanti case di moda che gli permettono di iniziare a far conoscere il suo nome, inizia anche una collaborazione con il Teatro alla Scala di Milano per il quale creò i meravigliosi costumi per l’opera Dionysos.
Fu l’abito indossato da Elizabeth Hurley nel 1994 che conferì una fama senza tempo alla casa di moda e all’ attrice stessa, infatti il giorno dopo tutti parlavano dell’abito Versace definendolo anche sfacciato ma che la Hurley difese con grande classe raccontando di come gli abiti Versace tendessero ad esaltare le curve e la fisicità di ogni donna.
Da quel momento in poi Gianni Versace divenne uno dei nomi più importanti nel mondo della moda, tanto che nel 1995 il Time lo arricchì del titolo di campione del nuovo classicismo Made in Italy. Sempre nello stesso anno Gianni creò Versus una linea piuttosto giovanile di Casa Versace messa sotto il comando della sorella più piccola dello stilista, Donatella.
Onnipresente sugli abiti Versace il Logo particolare di Medusa, simbolo greco di arte, bellezza e filosofia. Questa fu scelta dallo stilista come ispirazione per il suo potere ammaliante, capace di pietrificare chi la guardasse negli occhi, ed è proprio quello che lo stilista intende fare con i suoi abiti, così come chi si innamora della Dea Medusa non ha scampo, così chi sceglie Versace non può tornare indietro. Due anni dopo, all’ apice della sua carriera, Gianni Versace fu brutalmente assassinato all’ingresso della sua abitazione a Miami, il mondo è sotto shock. Al suo funerale tenutosi al Duomo di Milano, arrivarono molti volti celebri, come Elton John, Sting e Lady Diana Spencer.
Gianni Versace, soprannominato dalla critica l’imperatore dei sogni, era un amante dell’arte che considerava un bene di tutti che esiste per essere condivisa e per aumentare la bellezza e la gioia di vivere, è così che prende spunto dai più grandi artisti per i suoi abiti tra i quali Picasso. Ma il suo stile è influenzato anche dalla cultura mediterranea, dalla pittura vascolare, dall’arte greca ed etrusca, nei suoi abiti troviamo anche ispirazioni rinascimentali e del romanticismo.
Versace è sempre stato ricordato da tutti come un uomo idealista e generoso con una vasta cultura artistica e in grado di rendere i suoi abiti come delle sculture mobili, negli anni 90 diede inizio a una nuova categoria di modelle perché secondo il suo pensiero non era artista solo chi creava l’abito, ma anche chi lo indossava creo così le Top, le super modelle, le Fab 5 : Naomi Campbell, Cindy Crawford, Claudia Schiffer, Carla Bruni ed Helena Christensen.
Durante la Milano Fashion week nel 2017, Donatella Versace le riunì tutte in bellissimi abiti dorati, in un commuovente tributo che rimarrà impresso nella storia della moda una carrellata di abiti indossati dalle modelle più influenti top model come Gigi Hadid, Kendall Jenner e Kaia Gerber che sfilano mentre in sottofondo una voce ricorda “Gianni, this is for you”.